Casi studio

Unità di Pisa

L’unità di ricerca di Pisa si propone di approfondire lo studio dei sistemi territoriali del cibo combinando più prospettive di ricerca: la prospettiva processuale per leggere i cambiamenti di lungo periodo; la prospettiva relazionale per identificare il ruolo degli attori e le dinamiche di governance; la dimensione narrativa per enfatizzare gli elementi socio-culturali che condizionano i modelli di sviluppo del territorio. Considerando queste prospettive e la letteratura internazionale e nazionale sulle food regions, i casi di studio seguono un approccio analitico che va a indagare i processi territoriali connessi al cibo attraverso l’analisi integrata di tre dimensione: la dimensione delle pratiche degli attori; la dimensione delle politiche locali; la dimensione delle narrazioni e dei discorsi.

L’unità di ricerca di Pisa si concentra su diversi tipi di casi di studio, situati nella Toscana e nell’alto Lazio. La scelta risponde sia ad obiettivi di analisi comparata rispetto al gruppo di ricerca (area metropolitana di Firenze comparata con altri casi italiani), sia ad esigenze di approfondimento di sistemi caratterizzati da una maggior integrazione tra componenti rurali e urbane, in cui la produzione agro-alimentare e le politiche intorno al cibo rappresentano uno strumento importante di sviluppo socio-economico e di valorizzazione territoriale. Sono state inoltre selezionate aree con differenti specializzazioni e diversi livelli di intervento (politiche, aggregazioni, pratiche) sui sistemi del cibo e sui territori.

Casi Integrali

Area Metropolitana di Firenze e Prato

Il caso di studio si concentra sull’area metropolitana della piana fiorentina e pratese. Si tratta di un territorio vasto e complesso in cui, nel tempo, le problematiche connesse alla produzione agricola, alla trasformazione alimentare e al consumo locale hanno assunto una propria visibilità. Tali dinamiche hanno stimolato attività e collaborazioni che coinvolgono la ricerca, l’imprenditoria, la politica e non ultimi i cittadini in iniziative che si collocano a vari livelli del sistema alimentare locale. Il caso di studio ha, dunque, l’obiettivo di identificare le principali pratiche di tale sistema, dalla produzione fino al consumo di cibo, le azioni politiche e istituzionali che insistono sui suoi vari livelli, nonché le principali narrazioni che ne trasmettono i significati, svelando sinergie e contraddizioni che vanno oltre il contesto locale.

Garfagnana

Il caso di studio si focalizza su un’area con un’identità storico-geografica specifica – l’Alta Valle del Serchio, in provincia di Lucca – caratterizzata da piccoli centri urbani e insediamento diffuso. La Garfagnana è stata interessata negli ultimi tre decenni da importanti interventi a supporto dei processi di sviluppo rurale, tra cui azioni focalizzate sui sistemi locali del cibo. Questo ha creato un contesto favorevole allo sviluppo di iniziative rivolte alla  valorizzazione delle produzioni locali e, in tempi più recenti, all’attivazione di percorsi da parte della società civile attorno a politiche del cibo innovative. Allo stesso tempo, sembrano emergere alcune contraddizioni in tale modello di sviluppo, come certe scelte nella gestione degli spazi e delle politiche commerciali evidenziano.

Valdera e Valdarno Inferiore

Il caso di studio riguarda un’area in provincia di Pisa, caratterizzata da centri urbani di una certa  rilevanza, comuni specializzati in attività manifatturiere e insediamento diffuso. Sono presenti attività agricole e in particolare di produzione di vino, che negli ultimi anni hanno rappresentato dei fattori di riconversione del tessuto economico, produttivo e occupazionale della zona. A queste si sono aggiunti nuovi percorsi che sembrano destinati a contribuire in modo significativo alla ridefinizione dell’identità dell’area, portando gli attori locali ad organizzarsi attorno a strumenti di governance innovativi, quali il distretto rurale e il biodistretto.

Chianti

Quello del Chianti è un territorio fortemente caratterizzato nella sua identità e nelle sue modalità di sviluppo dalla presenza di un settore produttivo importante – il vino -, che nei decenni ha plasmato l’economia e il paesaggio, portando alla creazione di un capitale simbolico di grande impatto. Negli anni 2000 questo modello di sviluppo è stato messo in discussione nella sua sostenibilità ambientale e sociale sia da attori locali che esterni. Questo momento di crisi di coesione interna e di immagine esterna ha tuttavia sollecitato una riflessione dalla quale si sono avviati percorsi di riconversione dei sistemi produttivi e dello stesso modello di sviluppo territoriale verso forme più sostenibili.

Tuscia Viterbese

Quest’area del viterbese è caratterizzata da una produzione tipica, quella della nocciola, presente da tempo e negli ultimi anni oggetto di forte espansione in risposta alla domanda crescente dell’industria. Il comparto è di fatto diventato il principale agente di trasformazione territoriale, offrendo opportunità di sviluppo ma al contempo mostrando criticità sul piano ambientale e sociale. Sia le opportunità di sviluppo economico, unite all’identità culturale del luogo, che la necessità di individuare correttivi e alternative hanno stimolato riflessioni sull’evoluzione delle pratiche agricole e delle politiche agro-alimentari locali e percorsi che fanno intravvedere nuove dinamiche tra potenzialità interne e condizionamenti esterni.

Casi Tematici

Val d’Orcia

Testo in aggiornamento

Suvereto

Situato nella parte meridionale della provincia di Livorno, Suvereto si presenta come un piccolo borgo economicamente e socialmente in trasformazione, che negli ultimi anni, a partire dalla riscoperta della storica vocazione agricola, si è focalizzato sulla costruzione di politiche di sviluppo locale basate sul turismo. In questo percorso di sviluppo è stata promossa una forte associazione del turismo con la produzione agroalimentare e specialmente con quella del vino, considerati come elementi fondanti di ridefinizione dell’identità territoriale e di reinvenzione del brand locale.