Casi Studio

Vini Etna Doc

Nuovi territori “da bere”: dalla produzione di narrative al consumo di paesaggio.
A cura dell’Università di Catania

Focus on

Vini Etna Doc

Nuovi territori “da bere”: dalla produzione di narrative al consumo di paesaggio

Negli ultimi trent’anni il settore del vino ha intrapreso un’evoluzione sostanziale a livello globale, sia nella produzione che nel consumo, con impatti significativi sulla geografia del vino e del paesaggio vitivinicolo. Il lavoro di ricerca ha voluto seguire questa trasformazione dal punto di vista della produzione delle narrative, sottolineando il valore culturale del vino ed in particolare l’emergere di nuovi immaginari territoriali collegati alla nozione di terroir.

Prendendo il caso dei vini dell’Etna, area che nell’ultimo decennio ha evidenziato sviluppo crescente di vini di eccellenza e di nicchia, lo studio si pone l’obiettivo di mettere in luce le dinamiche ed i contrasti sulle pratiche quotidiane di resistenza dei produttori a livello locale e il consumo di paesaggio a livello globale.

A tal fine si è adottato un approccio place-based con una metodologia mista che fonde la desk analysis con le interviste agli stakeholder locali e con l’utilizzo della web content analysis (NVivo) sui siti web dei produttori/cantine, con l’obiettivo di esplorare le criticità che emergono in riferimento a dinamiche fisiche e virtuali di ri-territorializzazione, a conflitti identitari in loco e alla selezione narrativa dei valori del paesaggio finalizzata alla produzione ed al consumo del territorio etneo.

Ambiti disciplinari:

Economia

Sociologia

Geografia politica

Giurisprudenza

La ricerca

Lettura e interpretazione dei processi territoriali
Ricostruzione del contesto

Attraverso l’analisi documentale la ricerca intende descrivere i mutamenti avvenuti nell’area vitivinicola dell’Etna, seguendone le dinamiche storiche sebbene evolutive di produzione del vino. Vengono sottolineati in particolar modo i processi di de-territorializzazione e ri-territorializzazione, avvenuti soprattutto a partire dagli anni ’90, come conseguenza di trasformazioni del settore a livello globale che riguardano sia le produzioni che i consumi del vino.

Analisi degli attori e delle pratiche
Analisi delle narrative

La metodologia scelta per l’indagine è di tipo misto qualitativo e quantitativo ed integra la discourse analysis, condotta su interviste semi-strutturate agli stakeholder del territorio, alla web content analysis (tramite NVivo software), con l’obiettivo di analizzare le narrative prodotte su due livelli differenti ma integrati. Da un lato quello del consumo reale di territorio nelle pratiche quotidiane di conduzione delle imprese vitivinicole da parte dei produttori/cantine locali, e dall’altro quello virtuale che presenta e rappresenta il territorio a livello globale. Sono state pertanto condotte 11 interviste semi-strutturate (40-50 minuti) a produttori/cantine locali e sono stati rilevati i contenuti in lingua inglese dei siti web di 77 su 155 produttori/cantine facenti parte del Consorzio di tutela dei vini Etna Doc per evidenziare il “consumo” del paesaggio e brand Etna.

Risultati

Dalla lettura ed interpretazione dei processi territoriali avvenuti nell’area vitivinicola dell’Etna emerge chiaramente come in seguito ai processi di de-territorializzazione, la rinascita e lo sviluppo repentino del fenomeno Etna Doc nei primi anni duemila è stato fortemente condizionato dal valore del vino come prodotto culturale riconosciuto e percepito a livello globale, che incorpora il paesaggio e la sua narrazione nell’esperienza del bere. Nel territorio oggetto di studio questo trend è stato valorizzato soprattutto da imprenditori non locali con esperienze e capacità nell’ambito di un mercato globale, che ne hanno sottolineato alcuni aspetti del terroir riconoscibili al livello internazionale. Le interviste ai produttori/cantine locali hanno evidenziato la presenza di una conflittualità sia a livello identitario che nel consumo di paesaggio, e nei valori che si associano al territorio.
D’altra parte, i risultati della web content analysis sono visualizzati attraverso un word cloud che rappresenta le 75 parole più occorrenti che emergono dai contenuti delle sezioni “chi siamo” e “territorio”. Queste parole sono state successivamente suddivise in tre sottoinsiemi che raggruppano gli attributi che evidenziano i diversi aspetti dell’identità del paesaggio maggiormente valorizzati sui siti web (aspetti territoriali; aspetti tradizionali; aspetti emozionali). Infine è stato elaborato un focus specifico sulla parola landscape, con un Word Tree che ne rileva le narrative caratterizzanti che più attraggono i place consumers globali.